Dolcificanti artificiali: che effetto hanno sulla fertilità?

Giorgia Cavallini • 12 giugno 2023

I dolcificanti artificiali non calorici (NAS) o additivi alimentati, sono sostanze comunemente utilizzate in tutto il mondo come sostituti dello zucchero per il loro sapore dolce a basso potere calorico. Tra di essi, annoveriamo la stevia, l’aspartame, la saccarina, il sucralosio e l’eritritolo.

Queste sostanze sono naturalmente presenti in numerose varietà di frutta, ma in quantità troppo basse per consentirne l’estrazione, motivo per il quale vengono ottenute chimicamente tramite fermentazione ad opera di lieviti e culture fungine selezionate.


In che modo l’uso inappropriato dei dolcificanti influisce negativamente sul microbiota intestinale?

Il consumo di NAS è sempre stato considerato sicuro e benefico a causa del loro basso contenuto calorico, ma i dati scientifici di supporto rimangono scarsi e controversi, precisa la biologa. Negli ultimi anni, infatti – continua l’esperta – sempre più studi comprovano come l’uso inappropriato di additivi alimentari possa influenzare negativamente la riposta glicemica e tolleranza al glucosio individuale attraverso l’induzione di alterazioni compositive e funzionali del microbiota intestinale.tr

Il microbiota intestinale è una popolazione complessa e dinamica di microrganismi che vivono nel tratto gastrointestinale umano e svolgono un ruolo importante nella salute e nella prevenzione delle malattie.
Le alterazioni della normale flora batterica e gli effetti gastrointestinali indesiderati indotti dall’uso improprio dei NAS sono attribuiti al fatto che queste sostanze vengono scarsamente assorbite a livello intestinale e di conseguenza, accumulandosi al suo interno, determinano un eccessivo richiamo di acqua per effetto osmotico con conseguente effetto lassativo. Inoltre, non venendo assorbite correttamente, possono essere fermentate ad opera dei microrganismi intestinale determinando formazione di gas e meteorismo.


Ma cosa c’entra tutto questo con la fertilità?

Studi scientifici recenti – conclude la Dr.ssa Cavallini – suggeriscono una forte correlazione diretta o indiretta tra il microbiota intestinale e la fertilità maschile e femminile.
Una flora batterica intestinale in equilibrio presenta un ruolo fondamentale nella regolazione dei livelli di ormoni sessuali e nel mantenimento di un normale microbiota vaginale, mentre un intestino disbiotico, ovvero in disquilibrio, è correlato all’insorgenza di uno stato pro-infiammatorio spesso associato all’infertilità.


Bibliografia:

Emamat H, Ghalandari H, Tangestani H, Abdollahi A, Hekmatdoost A. Artificial sweeteners are related to non-alcoholic fatty liver disease: Microbiota dysbiosis as a novel potential mechanism. EXCLI J. 2020 May 12;19:620-626. doi: 10.17179/excli2020-1226. PMID: 32483408; PMCID: PMC7257251.

Fabozzi, G.; Rebuzzini, P.; Cimadomo, D.; Allori, M.; Franzago, M.; Stuppia, L.; Garagna, S.; Ubaldi, FM; Zuccotti, M.; Rienzi, L. Sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, microbiota intestinale e (in)fertilità umana: è tempo di considerare la triade. 

Celle 2022 , 11 , 3335.

Suez, J., Korem, T., Zeevi, D. et al. Artificial sweeteners induce glucose intolerance by altering the gut microbiota. Nature 514, 181–186 (2014). https://doi.org/10.1038/nature13793 


Scopri il legame tra alimentazione e fertilità nei percorsi di PMA
20 marzo 2025
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Scopri quali nutrienti favoriscono la fertilità, come una dieta equilibrata può migliorare la qualità ovocitaria e spermatica, e quali abitudini alimentari evitare per aumentare le possibilità di concepimento.
Autore: Carlo Tara 5 gennaio 2024
Il percorso di fecondazione assistita (PMA) prevede l’utilizzo di farmaci mirati la cui somministrazione ha una durata diversa a seconda delle fasi del trattamento. La terapia è spesso accompagnata a disturbi, quali il gonfiore all’addome e al seno, stanchezza, ritenzione idrica alle gambe e lievi mal di testa. Una delle preoccupazioni che affligge la maggior parte delle donne che intraprendono un percorso di PMA è l’aumento di peso. Però, aggiunge la nutrizionista, l’incremento ponderale segnato sulla bilancia deve essere contestualizzato nella sua interezza: l’aumento di peso, di fatto, è spesso dovuti ai cataboliti, ovvero le scorie metaboliche e tossine, che si accumulano durante l’assunzione dei farmaci propedeutici alla PMA e che possono generare un ristagno dei liquidi a livello interstiziale provocando la sensazione di gonfiore e, di conseguenza, l’aumento di peso. Alimentazione durante la PMA Al fine di prevenire, gestire e/o minimizzare i disturbi menzionati, durante la terapia ormonale può essere utile seguire un regime alimentare a sostegno dell’attività del fegato, l’organo chiave per la detossificazione dell’organismo e l’equilibrio ormonale. In generale, durante un ciclo di PMA, bisognerebbe: •mangiare possibilmente cibi freschi a discapito dei prodotti confezionati, processati e raffinati ricchi di conservanti e additivi; •ridurre il consumo di zuccheri semplici; •aumentare il consumo di verdure amare per le loro proprietà epato-protettrici;o •garantire l’apporto di grassi “buoni” fonte di acidi grassi omega-3 per le loro proprietà anti-infiammatorie”. Altri consigli pratici Oltre all’alimentazione, anche lo stile di vita può aiutare a gestire al meglio gli effetti collaterali relativi alla somministrazione dei farmaci. È consigliato, infatti, conclude la dottoressa, insieme ad una corretta e sana alimentazione, associare al percorso di PMA: •Attività fisica: in quanto aiuta molto a contrastare il ristagno dei liquidi. È sconsigliato andare in palestra o svolgere dell’esercizio fisico intenso, ma è possibile e consigliato camminare ogni giorno per circa 40 minuti durante la terapia per il pick-up.l •Eventuali sedute settimanali di linfodrenaggi con metodo Vodder/Leduc: effettuato da esperti fisioterapisti che, agendo sulle stazioni linfatiche, evita il ristagno di liquidi e di tossine nei tessuti prevenendo il gonfiore durante la stimolazione e per le due settimane immediatamente successive, aiutando fisiologicamente il tuo corpo a sgonfiarsi prima. •Eventuali sedute di osteopatia viscerale e agopuntura: che aiutano a gestire disfunzioni organiche e a migliorare l’irrogazione sanguigna dei follicoli.